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1998,
Numero 5

PER I DIRITTI UMANI

di Emanuele Giordana

In giugno Vienna è stata, per un giorno, la capitale dei diritti umani. A cinquant'anni dalla Dichiarazione universale sui diritti dell'uomo, celebrati appunto nella città austriaca, di strada peṛ, in tema di diritti, se n'è fatta poca. Basta prendere in mano l'annuale rapporto di Amnesty International, presentato sempre in giugno, per farsene un'idea. Si tratta infatti di una pessima radiografia quella che, anche quest'anno, A. I. ha presentato sullo stato di salute dei diritti umani nel mondo. In 141 paesi le violazioni sono all'ordine del giorno, in almeno 45 nazioni si praticano migliaia di esecuzioni ogni anno, in oltre 50 stati le patrie galere ospitano detenuti per reati d'opinione, in due terzi dei paesi del mondo la tortura è ancora usata come deterrente. A controbilanciare questa brutta diagnosi non bastano dunque le poche buone notizie che segnalano un lento miglioramento della situazione (l'anno scorso i paesi sotto accusa erano 151) e a cui si aggiungeva, in quelle ore, quella della liberazione di nove prigionieri politici nigeriani. Il nuovo governo, insediatosi dopo la morte del dittatore Sani Abacha, continua infatti a tenere in carcere il vecchio presidente democr...