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1998,
Numero 6

NELLA SINISTRA, CONTROCORRENTE

di Paolo Pillitteri

Il giorno dell'invasione dei panzer del Patto di Varsavia in Cecoslovacchia ero, come tutti o quasi, in ferie. Me ne stavo con la famiglia a Baveno, sul Lago Maggiore. Mio figlio aveva compiuto un anno da poco e mi preparavo psicologicamente ad andare alla Mostra di Venezia come critico cinematografico dell'Avanti!. Le ultimissime vicende ceche, l'altalenarsi di notizie sugli sforzi di Dubcek e dei suoi collaboratori nella Primavera di Praga e sulla ostilità dell'Unione Sovietica, venivano accolte con un misto di speranza e di scetticismo. Allora c'era il "PSIPSDI unificati", un partito cui avevo attribuito anch'io non poche speranze e che, tutto sommato, rappresentavo, almeno avrebbe dovuto rappresentarla per i molti che auspicavano l'unità di tutti i socialisti in uno stesso partito, memori del detto "I socialisti con i socialisti, i comunisti con i comunisti". Non dovevano essere peṛ tantissimi quelli che pensavano e votavano in questo modo, perché a maggio c'erano state le elezioni e il partito, invece di progredire, era arretrato. Si preparavano, dunque, mesi di dibattiti e di lotte interne contro la leadership di Nenni e del governo di centro sinistra (quello vero) presi...