1998, Numero 6
LOTTA DI POTERE O REVISIONE?
di Fabrizio Cicchitto
Achille Occhetto fa i conti, partendo dal nuovo libro di Pelikan sulle vicende di Praga: Io, esule indigesto, con le scelte fondamentali del PCI nei confronti dell'URSS dal 1968 in poi. Occhetto afferma che "il punto di partenza è il 1956, non i fatti cecoslovacchi". Su questo terreno Occhetto riconosce che "storicamente nel '56 hanno avuto ragione i socialisti e non ha avuto ragione il PCI". Anche sul terreno della "dissidenza", successivamente al 1958, ci fu una differenza qualitativa fra Berlinguer e Craxi (tant'è che Juri Pelikan fu eletto parlamentare europeo nelle liste del PSI): anche questo riconosce Occhetto che rivendica alla svolta della Bolognina di aver colmato il divario fra il PSI e i postcomunisti su questo terreno. Dell'esistenza di questo profondo distacco fra il PCI di Berlinguer e la dissidenza nei paesi dell'Est ancora negli anni 70 sono personalmente testimone: negli anni 7679 Carlo Ripa di Meana era presidente. Egli fu nominato a quel posto su designazione di Craxi e svolse benissimo il suo compito. Fra le varie iniziative Carlo Ripa diede un grande peso a manifestazioni e dibattiti sul "dissenso" in URSS e negli altri paesi comunisti. Contro quelle i...
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