Scorrendo la serie di proposte elaborate nel corso della "Tre giorni" dedicata dai tecnici dell'Ulivo ai problemi della giustizia, il primo commento che vien fatto di esprimere è con Shakespeare "tanto rumore per nulla". Che altro dire, infatti, di un programma offerto alle forze politiche di opposizione come piattaforma di confronto che si caratterizza più per le cose taciute, per i profili omessi o coperti dal silenzio non certo per incapacità di analisi e di approfondimento dei problemi che per gli impegni che ci si propone di assumere; laddove questi ultimi non costituiscono, in gran parte, che una rimasticatura di vecchie e mai realizzate proposte da tempo all'attenzione di tutti e, per la parte residua, che la prospettazione di mere aspirazioni di difficilissima realizzabilità, mentre i primi sono la diretta conseguenza dell'impossibilità di sintesi fra posizioni assai distanti tra loro e che, pur all'"ombra" dell'Ulivo, continuano ognuna a mantenere le rispettive peculiarità. Ma, tanto premesso e limitando l'esame solo ad alcuni dei punti indicati nel documento pubblicato dalla stampa, va certamente condivisa l'aspirazione a portare entro il Duemila il capitolo...