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1998,
Numero 8

LA STORIA ELETTORALE ITALIANA

di Vittorio Valenza

La storia elettorale italiana ha origine nelle tentate rivoluzioni del 1848. Le costituzioni di quegli anni, sia che fossero "graziosamente elargite" dai principi messi alle strette, sia che scaturissero dal campo di battaglia, come in Lombardia e a Venezia, ebbero alle spalle la "Primavera dei popoli". Le diverse promanazioni determinarono però delle differenze. Il suffragio ristretto etichettò le prime, quello universale qualificò le seconde. Lo Statuto albertino apparteneva al primo gruppo e quindi l'unità nazionale, "rivoluzione nata non sulla piazza, ma sui gradini di un trono", non poteva non frustrare i progetti che avevano caratterizzato gli esperimenti rivoluzionari. Come il primo re d'Italia si chiamò "secondo" e la prima Legislatura fu designata "ottava"; così lo Statuto albertino, costituzione "graziosamente elargita", e le leggi elettorali del Regno di Sardegna divennero, rispettivamente, la carta costituzionale e le regole di scrutinio del nuovo Regno. Ne scaturì un modello di selezione della rappresentanza che cristallizzò la divaricazione tra "Paese reale e paese legale", riconosciuta da tutti come la caratteristica distintiva dello Stato unitario nell...