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1998,
Numero 8

ANKARA, AFFARI E STRATEGIA

di Davide Savelli

La vicenda dell'arresto del leader del PKK, Abdullah Ocalan, che ha investito la politica italiana in questi giorni offre lo spunto per un esame della politica estera e dell'attivismo diplomatico che caratterizza oggi la Turchia. Cercare di comprendere la complessitŕ dei fronti diplomatici sui quali č impegnata Ankara risulta utile anche per comprendere proprio il caso Ocalan. Sul piano internazionale, in tempi recenti, la Turchia ha sofferto tre grandi frustrazioni: la mancata accettazione nell'Unione Europea; il rifiuto delle sue proposte di soluzione dell'intricata situazione di Cipro; e infine il recente accordo di riconciliazione con le fazioni curde nel nord dell'Iraq, ottenuto con una mediazione statunitense senza che Ankara fosse nemmeno consultata. Al suo interno la Turchia sembra sempre piů divisa tra secolaristi e islamisti e con una crescente disaffezione popolare nei confronti del sistema politico, largamente percepito come corrotto e inefficiente. L'attuale premier Yilmaz (che mentre scriviamo affronta un delicato voto di fiducia in Parlamento dall'esito incerto) č solito a utilizzare la politica estera per fini interni e lo fa adottando una forte retorica: come nel d...