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1998,
Numero 8

DI SADDAM HUSSEIN

di Davide Savelli

Iventi di guerra che hanno soffiato con forza in Medio Oriente nelle passate settimane sembrano scemare. Saddam Hussein ha accettato incondizionatamente la ripresa delle ispezioni degli incaricati delle Nazioni Unite per verificare l'effettiva eliminazione degli arsenali iracheni. Una resa che il dittatore di Bagdad ha cercato di confondere tra la propaganda di regime inneggiarne a una vittoria e alla vicina fine dell'embargo internazionale che da quasi otto anni pesa sul Paese. Una resa che peraltro è vista con estremo scetticismo, e pochissima pazienza, dagli Usa, la cui macchina da guerra è pronta a intervenire alla prima mossa falsa del Rais. Gli osservatori americani si sono divisi sui mass media in due fronti: chi a sostegno della necessità di un intervento armato senza concedere nessun margine di trattativa a Saddam e, anzi, mirare al suo rovesciamento, e coloro che invece invitano ad evitare un intervento militare che nel medio periodo porterebbe a un'instabilità nell'area ancor più pericolosa dell'attuale situazione. Per il momento è prevalsa quest'ultima posizione ma se l'Iraq dovesse ostacolare in qualsiasi modo le ispezioni o dovesse rifiutare di collaborare e di conseg...