1998, Numero 8
DOPO LA BOSNIA, IL KOSOVO?
di Jean Halévy
Il j'accuse di due intellettuali kosovari Parlano lo scrittore Agim Vinca e il filosofo Muhamedin Kullashi. ROMA 450 centri abitati completamente rasi al suolo, 1670 persone uccise, tra cui 160 bambini e 190 donne, un numero indefinito di arresti sommari che colpiscono soprattutto i giovani, un quinto della popolazione costretta a lasciare le proprie case e a rifugiarsi nei boschi (dove vive ancora oggi, alle soglie dell'inverno, in condizioni igienicosanitarie impensabili) o a tracimare nei paesi confinanti, in Albania, in Bosnia, in Macedonia. Insomma, una "catastrofe umanitaria" che si commenta da sé. E' il 22 ottobre, e in un convegno organizzato a Roma dal Fondo Moravia ("Dopo la Bosnia, il Kosovo.."), Agim Vinca snocciola lentamente le cifre di quello che senza mezzi termini definisce il "tentato genocidio di Slobodan Milosevic contro la popolazione albanese del Kosovo". Forse non sa che, proprio mentre sta parlando nell'aula messa a disposizione della provincia di Roma per l'incontro, le agenzie riportano seccamente l'allarme per un nuovo sbarco di "clandestini kosovari" sulle coste pugliesi. Trentatré persone, tra cui donne e bambini, che fuggono l'incendio e si ri...
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