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1998,
Numero 9

LA STORIA CONFERMA, AVEVA RAGIONE

di Paolo Pillitteri

Giuseppe Saragat, a dieci anni dalla morte, nel centenario della nascita. Anche per lui la dammatio memoriae? Stando ai colpevoli silenzi di tanta (quasi tutta) stampa, parrebbe di ś. Eppure, la vita, l'opera, il coraggio, l'ingegno e l'autorevolezza di Saragat esprimono quanto di meglio il socialismo italiano da Turati a Nenni, da Treves a Pertini a Craxi ha saputo esprimere nel corso di anni difficili, lungo la china di un sociale che ha visto vittorie e disfatte del socialismo democratico. Soprattutto in Italia. Dove fin dai suoi albori, fin dagli esordi complessi e contrastati in quel drammatico 1898 (anno, tra l'altro, di nascita di Saragat) il socialismo turatiano si pose come strumento e ideale per rendere compiuta una democrazia liberale fragile e assai poco partecipata. Turati, allora e proprio in quel 1898, fiń in carcere insieme alla sua compagna Anna Kuliscioff e a tanti politici, giornalisti (compreso il prete Don Albertario) e gente comune. Ma ebbero la ventura di incrociare su una strada impervia e dolorosa la personalità di un vero liberale come Giolitti col quale seppero instaurare un fervido rapporto per fare uscire il Paese dal cul de sac del "golpe della bo...