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1998,
Numero 9

ANCORA SCISSIONE

di Critica Sociale

Era cominciato questo 1968 piuttosto male, perché a metà gennaio un terribile terremoto sconvolse la valle del Belice in Sicilia, distruggendo i centri abitati di Gibellina, Salaparuta, Montevago e Santa Ninfa, tra le province di Trapani e di Agrigento. Saragat si recò subito sul posto e provvide a che alcune famiglie particolarmente colpite fossero ospitate al Quirinale. Intanto le scadenze istituzionali incalzavano, e il presidente, l'11 marzo, firmava i decreti di scioglimento delle Camere indicendo le elezioni per il 19 e 20 maggio. La campagna elettorale si svolse in modo più che normale, ma fu accompagnata da continue manifestazioni di protesta di masse di giovani universitari, che scendevano nelle piazze agitando slogan espressivi di una protesta che non aveva alcun addentellato con gli argomenti e le polemiche sulle quali disputavano i partiti. Anche il modo della protesta e il suo linguaggio erano nuovi e riflettevano quelli del «maggio francese». I partiti promettevano che dopo le elezioni avrebbero preso in esame la protesta giovanile, allargatasi presto alle scuole medie superiori, senza però rendersi conto di quello che in realtà accadeva. La campagna elettorale del 19...