1997, Numero 2
GIUSTIZIA. PARTITOCRAZIA TOGATA
di Mauro Mellini
La riforma del C.S.M. costituisce uno dei punti di un assai generico e velleitario programma "garantista" per la riforma della Giustizia. Generico e velleitario, proprio in relazione al C.S.M. in quanto ben difficilmente le forze politiche ed il Parlamento potranno venirne a capo se non emergerŕ chiara e forte l'esigenza di fronteggiare e battere il "partito dei magistrati" ed, ovviamente, prima ancora, non si avrŕ coscienza dell'esistenza di questo partito, delle sue articolazioni e del suo ruolo eversivo sia nel campo della giustizia sia, piů in generale, nell'ambito politico ed istituzionale del nostro Paese. In secondo luogo occorre rendersi conto che il C.S.M., dopo essere assurto al ruolo di "parlamento della Giustizia" e di "direttivo della magistratura", punto di forza della progressiva prevalenza delle correnti corporativooltranziste dei giudici, ha visto da ultimo il declino della sua importanza. Paradossalmente, man mano che andava accentuandosi il ruolo delle correnti organizzative dell'Associazione Maigstrati (favorito dal sistema proporzionale di elezione dell'organo di autogoverno) ed il consociativismo lottizzatorio in cui tale ruolo concretamente si esprime...
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