Negli ultimi mesi si è assistito alla comparsa di una sorta di superburocrazia che si arricchisce di nuovi istituti, e di nuovi centri di potere che vanno avvolgendo la vita civile, l'economia, e la società in genere in un reticolo sempre più fitto di controlli, di norme, di bardature burocratiche e amministrative. Le nuove creature di quello che è stato definito il Superstato non nascono dal nulla, e almeno in teoria rispondono alla necessità di regolare attività che, per riguardare tutti i cittadini, giustificano qualche regola. In questo senso, vanno molte delle raccomandazioni che provengono dalla Comunità europea. E gli esempi ai quali si ricorre per giustificare la nascita di nuove strutture di controllo sono tratti da Paesi dai quali, peraltro, differiamo quel tanto che basta per rischiare di raggiungere risultati opposti a quelli che ci si propongono. I nomi magici sono quelli di Garante, o di Autority. Esistono già, il Garante per la Radiodiffusione e l'Editoria, voluto dal Quirinale e affidato di conseguenza all'ex Presidente della corte Costituzionale Casavola, esistono il Garante addetto al controllo dell'informatica nella pubblica amministrazione, il Garante per l'attu...