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1997,
Numero 2

NON È COLPA DELL'EMBARGO

di Francesco Accursio

Per decenni non era stato che uno strano esperimento di comunismo tropicale. Per alcuni il paradiso dove fumando sigari dai nomi esotici e sorseggiando colorati daiquiri si edificava allegramente una società senza privilegio o miseria. Per altri il luogo dove volevano farsi trasportare dirottatoti e terroristi di mezzo mondo, testa di ponte dell'impianto militare sovietico verso l'America. Ma di Cuba non si parlava molto. Esisteva e basta. Negli ultimi anni invece Cuba si è trovata al centro di un rinato interesse generale. Di Cuba si parla e si scrive molto. E ci si va. L'isola più grande e popolosa del Caribe che era rimasta e in gran parte per propria scelta fuori dai flussi del turismo internazionale conosce oggi un vero boom. Non è solo l'on. Bertinotti a passarci le vacanze di Natale. Ormai le partenze per Cuba dalla sola Europa si contano a decine di migliaia all'anno. Fra pochi mesi ci andrà perfino il Papa in un viaggio che, anche se certamente importante, appare già caricato a Cuba e fuori da eccessive aspettative e significati politici. Fra i gruppi giovanili più radicali sono riapparse, 30 anni dopo il '68, le magliette del "Che", anche se chi le porta forse non sa ...