Il risultato particolarmente significativo che le liste di Unità Socialista o autonome del PS hanno conseguito in Calabria non può non essere messo in relazione con le affermazioni altrettanto positive registrate in tutto il Mezzogiorno. Il 6,3% di Catanzaro, il 9,3 di Crotone, il 7,6 di Taurianova, il 2,4 di Reggio Calabria (questi ultimi due dati ottenuti con il solo simbolo del garofano) sono da collocare in un più generale, e per certi versi anche inaspettato, prorompente ritorno dei Socialisti sulla scena politica meridionale. Il legittimo e ritrovato orgoglio di tanti militanti ingiustamente mortificati, un sentimento diffuso di rivalsa, la nostalgia di un passato vissuto da protagonisti, non sono sufficienti a spiegare un risultato elettorale che è andato molto al di là di un semplice fenomeno di riappropriazione di identità, e che i consueti detrattori speravano di potere relegare a penosi esempi di reducismo. Percentuali che in Calabria, come in molti altri centri del Mezzogiorno, superano anche di molto il 5%, devono infatti essere lette in una dimensione politica, devono essere analizzate ricercando spiegazioni politiche. Il voto dato ai socialisti in misura così consist...