1997, Numero 3
LA "CRITICA SOCIALE" E LA GIUSTA RAPPRESENTANZA
di Vittorio Valenza
Proseguiamo con questo secondo articolo la ricostruzione storica del sistema elettorale proporzionale e della sua prevalenza teorica nel pensiero politico moderno. La storia elettorale italiana ha inizio nel 1848. La "Primavera dei popoli" affermò il principio costituzionale anche nei vari stati della Penisola. Le costituzioni di quegli anni o furono "graziosamente elargite" dai monarchi messi alle strette, oppure vennero conquistate sul campo, come in Lombardia e a Venezia. Le diverse promanazioni non furono ininfluenti. Il suffragio ristretto caratterizzate prime, quello universale le seconde. Lo Statuto albertino apparteneva al primo gruppo e quindi, l'unità nazionale, "rivoluzione nata non sulla piazza, ma sui gradini di un trono", non poteva non frustrare i progetti rivoluzionari. Come il primo Re d'Italia si chiamò "secondo" e la prima Legislatura "ottava", lo Statuto, costituzione "graziosamente elargita", e le leggi elettorali del Regno di Sardegna divennero la carta costituzionale e le regole di scrutinio del nuovo Regno, voto per censo e uninominale a doppio turno cristallizzarono la divaricazione tra "Paese reale e paese legale", connotato dominante della f...
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