1997, Numero 3
LE DUE ANIME DEL SOCIALISMO
di Gianni De Michelis
Il volgere alla fine del secolo XX pone i socialisti ovunque, in Europa e nel mondo, di fronte al problema di ripensare e di ridefinire la propria ragion d'essere. Per uno di quei paradossi di cui la storia umana è abbondantemente costellata, proprio nel momento in cui assaporano il gusto della vittoria definitiva nei confronti dei loro competitori a sinistra (grazie alla sconfitta senza appello del comunismo e del declinare dell'appeal dei movimenti della sinistra rivoluzionaria) i socialisti democratici sono costretti a prendere atto repentinamente dell'obsolescenza inevitabile del loro bagaglio dottrinale e programmatico, fino al punto di doversi porre persino la domanda cruciale circa il senso stesso di continuare a definirsi socialisti nella prospettiva del mondo, dell'economia e della società del XXI secolo. Si tratta di un passaggio assai più impervio e fondamentale di quello che il socialismo europeo dovette affrontare negli anni cinquanta, alla fine della II Guerra Mondiale, e che culminò emblematicamente in quel congresso di Bad Godesberg nel quale il più importante partito socialdemocratico europeo, la tedesca SPD, diede definitivamente l'addio al marxismo e con esso all...
| |