1997, Numero 3
COSÌ FINISCE IL DOPOYALTA
di Mauro Martini
Come da previsione, al vertice di Madrid del 7 e 8 luglio la Nato ha invitato alcuni paesi dell'Europa centroorientale ad aderire all'organizzazione. Ci si è limitati al terzetto da sempre noto, vale a dire Polonia, Ungheria e Repubblica ceca, come volevano gli Stati Uniti, autorevolmente sostenuti da Germania e Gran Bretagna. Mentre per non umiliare Italia e Francia, le loro pupille Slovenia e Romania sono state rinviate a un futuro prossimo con una dichiarazione d'intenti che più vaga non potrebbe essere. La realtà, poi, è addirittura un'altra: non è più così certo che il processo di integrazione debba necessariamente chiudersi entro il 1999, scadenza indicata solo qualche mese fa da Bill Clinton. Probabilmente esso verrà ritardato nella speranza di poter creare in un futuro indefinito condizioni migliori. E le perplessità maggiori vengono da oltre oceano. Il segretario di stato, la signora Madeleine Albright, sembra essere l'unica consapevole del fatto che ora, e soltanto ora, è possibile metter mano alla costruzione di un sistema di sicurezza europeo che chiuda la tormentata parabola del Novecento. A Washington in ambienti vicini all'amministrazione e molto influenti al Pentago...
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