1997, Numero 3
LA POLITICA DI PAPA WOJTYLA
di Mauro Martini
Il fallimento dell'assemblea ecumenica paneuropea, che si è tenuta a Graz a fine giugno, non lascia adito a dubbi: la spaccatura tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa è ben più grave di quanto non fosse lecito credere anche solo dopo la cancellazione del vertice tra Giovanni Paolo II e il patriarca russo Alessio II Ufficialmente la rottura di Graz ha ragioni teologiche e dottrinali. Gli ortodossi non hanno lasciato spazio alla votazione di documenti comuni da un lato perché in disaccordo su questioni trinitarie e dall'altro perché convinti che di alcune imbarazzanti persecuzioni (quella contro gli ebrei, per esempio) non vadano fatte risalire alla responsabilità delle Chiese nel loro complesso, espressione del "corpo di Cristo" e quindi infallibili, ma a singoli cristiani peccatori. Attenzione: non si tratta di capziosità gratuite. Facendo leva su queste resistenze, gli ortodossi sono riusciti a far passare a Graz soltanto un anodino documento di base buono per tutte le stagioni. E contemporaneamente non hanno certo tenuto segreta la loro volontà di riunirsi quanto prima in separata sede per fare il punto dell'ostilità ormai foltissima verso il papa di Roma. Inutile dire che pr...
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