1997, Numero 4
ORDE BARU INTERVISTA CON PRAMUDYA ANANTA TUR
di Emanuela Giordana
Giacarta Si chiama Pramudya Ananta Tur ma, in Indonesia, tutti lo chiamano affettuosamente "Pram". Di lavoro fa lo scrittore però, per gli schedari della polizia segreta, è un exTapol,un ex prigioniero politico. Di fatto però, il maggior scrittore indonesiano vivente, tradotto all'estero in molti paesi e in molti paesi pluripremiato, un prigioniero politico lo è ancora. Vive libero, sì, in una villetta della capitale, ma all'estero non può andare. E, dice lui sorridendo, "i divieti non li conosco perché non sono scritti da nessuna parte. Li scopro soltanto quando mi metto a fare qualcosa di nuovo e allora mi rendo conto che c'è un nuovo divieto in corso". Del resto, aggiunge nel salotto ventilato della sua casa di Giacarta, "per me ogni divieto è solo una gran forma di riconoscimento". Incontriamo Pramudya a Giacarta dopo la conclusione delle recenti elezioni per il parlamento indonesiano che hanno riconfermato il Golkar, il partito dei militari e del presidente Suharto, che si avvicina alla sua settima rielezione a capo dello stato. Suharto prese il potere nel '66 dopo che, fra il '65 e il '66, il vecchio regime, nazionalista e socialisteggiante, di Sukarno, il padre della ...
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