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1997,
Numero 5

LA CRISI DEL BIPOLARISMO

di Francesco Forte

Non mi č agevole capire la ragione per cui questi professori, vale a dire i cultori di scienza politica come Sartori e alcuni giuristi, che si occupano di tematiche costituzionali, trovino abominevoli le proposte di modifica istituzionale relative al modello di poteri al vertice dello Stato e al sistema elettorale e perché autorevoli giornalisti vi si siano accodati senza controllare che cosa dice la teoria mentre i politici che l'hanno votata sostengono che la scienza deve cedere in confronto alla realtŕ pratica. Intanto, osservo che aver ridotto il numero dei deputati a 400 e dei senatori a 200 implica che diminuiranno la frammentazione partitica, il numero dei gruppi parlamentari, la complicazione e lentezza delle discussioni e delle delibere dei due rami del parlamento. Forse, per chi preferisce dedicarsi agli schemi qualitativi, questo elemento quantitativo non risulta molto significativo. Ma esso ha grandi conseguenze sotto due profili, che dovrebbero essere sempre tenuti presenti, in queste discussioni: quello dell'efficienza dei processi decisionali e quello della loro trasparenza al fine di renderli comprensibili e controllabili con un basso costo dell'informazione da part...