1997, Numero 5
WELFARE: LE TRE FALSITÀ
di Antonio Venier
Recentemente sono stati pubblicati alcuni interessanti articoli sulla riforma del c.d. "stato sociale", anzi del "Welfare", tutti ovviamente a sostegno di una riforma inevitabile ed urgente, a pena dei peggiori disastri. Fra questi citiamo gli interventi di Onofri e Cazzola (Sole24 Ore del 26 e 28 agosto), e soprattutto quello di G. Amato sul "Corriere della Sera" del 27 agosto 1997, "Welfare: se cambia, tre benefici", destinato anche a pubblicazione per il noto Aspen Institute. Appare evidente, e non soltanto negli articoli di giornale citati, una sostanziale convergenza fra maggioranza di governo ed opposizione, sull'argomento "stato sociale". Infatti vi è un ampio coro di esperti, politici ed economisti, che dichiarano insostenibile un decente sistema generale di protezione sociale, e che richiedono la demolizione più o meno urgente di quello esistente in Italia. In estrema sintesi, i principali motivi cantati da tale coro sono: lo squilibrio crescente fra entrate e spese previdenziali, l'invecchiamento della popolazione, la diffusione del lavoro autonomo rispetto a quello salariato, e per alcuni pure l'aumento della produttività industriale. I rimedi proposti, anzi di...
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