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1997,
Numero 5

LE TIGRI DI CARTA

di Emanuele Giordana

Weiji, l'ideogramma che traduce la parola "crisi" contiene due caratteri contrapposti, come molto spesso accade nelle parole cinesi. Vi si combinano il concetto di pericolo e quello di opportunità. Come dire che ogni difficoltà può avere più di una valenza: una caduta verso il basso ma anche la possibilità di rialzare la testa. Addirittura di correggere in meglio le condizioni che hanno appunto innescato la crisi. E proprio quali siano le opportunità per uscire dalla crisi che tra agosto e settembre ha travolto l'abituale successo economico di alcune delle più note tigri asiatiche, è in questi giorni oggetto di dibattito, sia a oriente che in occidente, dove si guarda con attenzione alle evoluzioni del cosiddetto "miracolo asiatico". Un miracolo che, questa estate, ha subito un duro colpo di immagine. Com'è noto, la buriana è scoppiata in Thailandia. Il bath aveva già subito assalti speculativi ih maggio ma vi aveva fatto fronte. Quando però la speculazione è tornata alla carica qualche mese dopo, le autorità di Bangkok hanno dovuto svalutare. Mettendo in piazza le magagne e ammettendo che ormai il cambio fisso con il dollaro, deciso alla fine degli anni 80, non aveva più ragio...