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1997,
Numero 5

MADRE TERESA, MITO E SANTITÀ

di Sergio Trippodo

In ogni società e in ogni epoca storica c'è sempre stato bisogno di un mito che risvegliasse gli animi dal torpore della consuetudine, di un esempio umano che riconducesse la collettività ai grandi valori. In passato, era il riconoscimento popolare a convalidare la grandezza dell'opera di eroi, santi e saggi consacrandola agli onori della cronaca. Oggi, invece, il procedimento sembra percorrere il cammino inverso. Sono le cronache dei massmedia a portare alla ribalta un personaggio, e l'approvazione popolare è divenuta una conseguenza dei complessi e spesso contraddittori meccanismi dell'informazione. Nell'era dell'estetica si rischia, però, di privilegiare la forma a discapito del contenuto. L'assenza di grandi valori spinge a trovare, se non a creare, il mito a ogni costo lasciando nell'animo collettivo il sentore di una forzatura o, quantomeno, di una superficialità di giudizio che non rende onore all'umiltà del genio nascosto e al pudore del santo schivo di riconoscimenti. Ultimamente, televisione e stampa sono state prese quasi in contropiede dal fatto che la morte di Madre Teresa di Calcutta è avvenuta subito dopo la scomparsa di Lady Diana. Ne sarebbe bastato uno di evento p...