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1997,
Numero 6

L'UTOPIA DEL LAVORARE MENO

di Renato Brunetta

Lavorare meno, lavorare tutti non solo è da considerarsi una delle tante utopie consolatorie e autoritarie che hanno afflitto e illuso l'Occidente da almeno cinque secoli a questa parte, ma è anche un'utopia recente, con scarse radici nella gloriosa storia del movimento operaio, delle sue lotte e delle sue conquiste. Centocinquant'anni fa, in Inghilterra, la legge sulle dieci ore (Ten Hours Bill) e i successivi Factory Acts (18471850) segnano, dopo un ventennio di dure lotte, nel bel mezzo della seconda rivoluzione industriale, l'avvio di una vera e propria ristrutturazione produttiva che vede, di fatto, per la prima volta alleati lavoratori, capitalisti e Stato. L'obiettivo è chiaro: regolare i nuovi modi di produzione contro la concorrenza sleale di chi usava bassi salari, lunghi orari, sfruttamento estensivo della forza lavoro (di bambini, donne...) come unici fattori di competitività. I lavoratori inglesi, dunque, ottengono le dieci ore e altre numerose concessioni sia perché le prospettive di crescita economica che si aprivano a metà del secolo scorso erano decisamente positive, sia perché il capitalismo anglosassone aveva capito che non si sarebbe mai potuto raggiungere un pi...