1997, Numero 6
IL FALSO PROBLEMA DELLE 35 ORE
di Paolo Sorbi
Risulta dai dati dell'IRER (l'istituto di ricerche economiche e sociali della Lombardia) che il problema per la ripresa dell'occupazione non sia quello delle 35, 38 o 45 ore: sembra di parlare di cabala ebraica e non invece di questioni che riguardano gli orali. Oggi il problema, e qui si mostra tutto il trombonismo massimalistico di Bertinotti, non è il traguardo delle 35 ore. Viviamo in una fase postindustriale dove si può lavorare benissimo 3 ore o 45 ore: il discorso investe la questione della flessibilità e delle tecnologie, e specialmente della messa in rete delle piccolemedie imprese nei distretti industriali. Questione che ha completamente superato l'obiettivo delle 35 ore. Il collegamento tra monteore, tra orario e produttività riguarda invece il contesto della piccolamedia impresa, e il tipo di tecnologia che ciascun imprenditore ha incrementato e che permette una organizzazione degli orari assolutamente diversa e molto più soggettiva. In questo quadro è superata ogni visione rigida dell'orario. Il sindacato E' così che viene superata anche la vecchia alternativa tra dirigismo e spontaneismo dei soggetti sociali. Nella fase del postindustriale, dove tutte queste tematiche...
| |