1997, Numero 7
18.212.500 DISOCCUPATI, IL SEDICESIMO STATO
di Attilio Scarpellini
Jacques Santer, il successore di Delors alla guida della Commissione, li ha definiti il sedicesimo stato membro dell'Unione Europea. E, certamente, 18.212.500 di disoccupati sono davvero un bel numero, pari alla popolazione di metà della Gran Bretagna. A Lussemburgo il 20 novembre scorso si sono presentati in 35.000, francesi, belgi e tedeschi in grande maggioranza più rumorosi drappelli di italiani, di spagnoli e di portoghesi (assenti ingiustificati, da sempre, i britannici, isolazionisti anche in tema di relazioni sindacali) tutti sotto le bandiere della Confederazione Europea dei Sindacati. Gli striscioni spagnoli reclamavano "el pieno emprego", il pieno impiego, un mito e una nostalgia più che un obiettivo possibile per l'Europa di Maastricht, nata sul crinale di tutte le crisi, a cominciare dalla più scioccante di esse, quella dell'occupazione, in costante caduta libera dal 1993. I tedeschi, più pragmatici e kantiani, si limitavano a prescrivere un "Europa muss arbeiten", l'Europa deve lavorare, per ricordare al vertice dei capi di stato e di governo dell'Unione le loro dichiarazioni solenni sul lavoro come "priorità delle priorità" della costruzione europea. Gran suc...
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