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1997,
Numero 8

LA TRAPPOLA DI D'ALEMA

di Critica Sociale

Èsempre più evidente che in Italia vige una situazione anomala ed atipica che nulla ha a che vedere con una democrazia dell'alternanza di tipo occidentale. Tutto l'establishment istituzionale, politicoamministrativo, economicofinanziario, giudiziario e sindacale sta dalla parte del centrosinistra. Nel centrodestra, tra gaffes, mille errori politici, inesistenza di una classe dirigente, militano o si collocano gli outsiders di ogni tipo. Tutto ciò sarebbe materia di dibattito se non si intrecciasse con l'effettiva costruzione di un regime: nel centro sinistra, infatti, c'è un partito egemone, il Pds, il cui vero leader, Luciano Violante, è il riferimento del cosiddetto "partito dei giudici" e in questa veste è in grado di condizionare D'Alema che e ridotto ad essere portavoce. In sostanza è dal '92, senza soluzione di continuità, che la vita politica italiana è dominata da un convitato di pietra, il potere giudiziario, sottoposto al dominio di alcune procure, che per un verso ha una connessione organica con lo stesso Pds, ma per altro verso ha interamente soggiogato la magistratura giudicante. Quello che con un blitz fu fatto contro il Psi e la Dc, ora si ripete con tempi più lung...