Francesco Saverio Borrelli ha un'ottima occasione di fronte a sé. Se concedesse la revisione del processo SofriBompressiPietrostefani per l'assassinio del commissario Calabresi, dimostrerebbe se non altro di non avere dell'amministrazione della giustizia un'immagine da avamposto assediato. Impressione che purtroppo continua a diffondere con la sua attività politica. Politica, sì, perché difficilmente si può chiamare altrimenti la sua partecipazione ai convegni organizzati da "MicroMega", quelli in cui Paolo Flores d'Arcais si scaglia contro la bozza Boato prodotta dalla Bicamerale in materia di giustizia, definendola bozza GelliBoatoPreviti. Quelle stesse riunioni in cui a Elena Paciotti, che dell'Associazione nazionale dei magistrati è presidente, non è consentito dire che forse nel biennio '92'94 vi fu un eccesso di sollevazione degli umori, non sempre sani, dell'opinione pubblica a sostegno delle indagini del pool "Mani pulite", senza che Borrelli, sempre lui, non intervenga sostenendo di non essersi accorto di un tale eccesso. Ora il procuratore capo di Milano può fugare con un sol tratto di penna questa spiacevole impressione e confermare che la Procura da lui guidata non ...