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2006,
Numero 4

Giuliano Amato, un vero socialista riformista

Il presidente della Fondazione Craxi ha inviato al Direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli la seguente lettera che riproduciamo
di Stefania Craxi

Caro direttore,
trovo giusto, ed encomiabile, che il Corriere della Sera abbia dedicato al caso Amato due articoli dei suoi migliori editorialisti, Angelo Panebianco e Pierluigi Battista. Giusto, perché il caso Amato travalica di gran lunga la vicenda personale ed è emblematico, al di là dei confusionismi di questi giorni, della realtà che si vive nella nostra sinistra.
Perché i Ds hanno preferito un modesto funzionario di partito a un uomo la cui cultura e intelligenza è apprezzata in tutta Europa? Perché Rutelli non ha mosso un dito per difendere un uomo sensibile ai problemi del cattolicesimo, che avrebbe altresì assicurato alla Presidenza della Repubblica il voto pressoché unanime del Parlamento italiano? Perché al Quirinale non è salito un uomo la cui produzione culturale e politica interessa i circoli intellettuali di mezza Europa, sopravanzato da un personaggio di cui si è tutt’al più registrato qualche mugugno rispetto all’ortodossia pro sovietica del Partito comunista?
Sono interrogativi pesanti ai quali mi sento in grado di dare una risposta definitiva che toglie via la sorpresa e gli interrogativi dei pur bravi Panebianco e Battista: perché Amato non è uno di loro, perch...