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2006,
Numero 8

“La libertà è necessaria al socialismo”

“Il discorso che fece scalpore nella sinistra italiana e che rivelava la diffusa esistenza di dissenso tra gli intellettuali e i militanti del PCI verso Togliatti. Un anno dopo l’uscita dal Partito seguito da un nutrito gruppo di personalità entrò nella fila del PSI. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, allora su posizioni contrarie a quelle di Giolitti, ne ha riconosciuto le ragioni in un recente libro ed in una lettera indirizzata alla Fondazione Nenni”.
di Antonio Giolitti

Prende a questo punto la parola il compagno Antonio Giolitti, della delegazione di Cuneo. Nel nostro Paese – egli dice – le contraddizioni capitalistiche appaiono adulte e esasperate: lo sviluppo della tecnica da un lato, il permanere delle situazioni di arretratezza dall’altro; aggravano gli squilibri. Ma le conseguenze politiche da trarre sono comuni in quanto, sia lo sviluppo tecnico, sia il permanere dell’arretratezza pongono sempre più pressantemente l’esigenza delle riforme di struttura e delle trasformazioni sociali, e quindi anche il problema del potere politico e del movimento unitari delle masse.
Indispensabile e pregiudiziale, per avanzare con metodo democratico sulla via italiana al socialismo, è dunque partire dai problemi di fondo, dai problemi di struttura. Là dove si è avuta la conquista violenta del potere, il problema si è posto in termini capovolti, in quanto si trattava di trovare le forme di democrazia politica adeguato alle nuove strutture socialiste che erano state create. Diversa dev’essere la strada nostra nell’epoca della coesistenza e delle vie nazionali. Le esperienze altrui sono da valutare criticamente e non devono rappresentare dei modelli da imitare....