2006, Numero 8
Il documento dei centouno dissidenti contro la posizione di Togliatti e del PCI
di AA.VV
« Al Comitato centrale del Partito comunista italiano - Sede. I tragici avvenimenti d'Ungheria scuotono dolorosamente in questi giorni l'intera opinione pubblica del paese. La coscienza democratica e il sentimento d'umanità dei lavoratori e di tutti gli uomini onesti reagiscono con la forza delle grandi passioni civili alle notizie divenute di giorno in giorno più drammatiche. La fedeltà all'impegno assunto con l'atto dell'adesione al Partito impone di prendere una posizione aperta. Si formulano pertanto queste considerazioni politiche:
« 1) I fatti d'Ungheria dimostrano che quando prevalgono resistenze, ritardi, o addirittura il proposito di contenere il processo di democratizzazione dei partiti comunisti e dei regimi sociali iniziato dal XX congresso del Pcus, inevitabilmente si verificano profonde fratture nel popolo e nella stessa classe operaia, che il partito è impotente a superare. Mentre, dove il partito stesso ha la maturità e il coraggio di mettersi alla testa degli avvenimenti, il processo di rinnovamento evolve lungo le sue naturali linee di sviluppo. È questa l'unica maniera per resistere alle provocazioni antisocialiste. Sbagliata sarebbe quindi ogni considerazione ...
| |