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2006,
Numero 10

Cacciari: “Un partito non si fa a tavolino”

“Vivace diverbio tra il filosofo-sindaco e l’economista Salvati in conclusione della due giorni di Glocus per il Partito Democratico. “Il dibattito e la discussione intorno ai valori è essenziale per il discorso politico. Non possiamo concepire una politica nella quale non non vi sia questo confronto tra valori. Se questo manca, se il senso è dato esclusivamente dall’impresa tecnico-scientifica-economica, allora non c’è più bisogno di un partito, né di politica, perché lò’impresa tecnico-scientifica-economica si governerà da se”.
di Simona Bonfante

“L’ideologia dava un senso alla politica e a chi la seguiva . Spesso sbagliato ma lo dava. La politica senza ideologia può essere senza senso?”
Sono le sette di sera, a Frascati. Sono le ultime battute del seminario di Glocus sulle parole-chiave per il futuro dell’Italia. È in corso la sessione plenaria che conclude i lavori. Giuliano Amato, in gran forma, presiede al tavolo dei sommi. Il tutto ha una tale levità che, quando esplode quell’interrogativo, la platea rilassata e un po’ distratta ha un’impennata di attenzione.

È Massimo Cacciari che impone la questione. Lo fa in modo dirompente, estremo. A molti non piace il radicalismo del suo ragionare. Molti lo considerano un ragionare difficile da capire, persino pericoloso nel suo essere così lontano dal ragionare comune. Tra chi prende la parola per dissentire, obiettare, c’è chi - provoca Amato -“lo accusa di volere il Partito al posto della Religione. Di volere il partito etico. Un’accusa feroce…”. Ma Cacciari non se ne duole perché, riflette: “Io non sono né teocon né teodem, anche perché non sono un credente.”
Ma una cosa è certa: quell’interrogativo interrompe di colpo la cerimonia ed apre il duello delle idee. Confronto a...