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2006,
Numero 7

Le premesse della rivolta

“La rivolta al regime comunista affonda le sue radici nel processo di destalinizzazione avviato con il “rapporto segreto” di Kruscev e nei sommovimenti polacchi successivi. Si fa strada l’idea di un ‘socialismo vero’, non dispotico e rispettoso delle realtŕ nazionali. Nonostante il Nuovo Corso a Mosca, tuttavia, il Cremlino č preoccupato da questi movimenti nell’est europeo. La manifestazione popolare guidata da Imre Nagy per i funerali del “traditore titoista” giustiziato, Laszlo Rajak”.
di AA.VV

La rivoluzione ungherese dell’ottobre/novembre 1956 aveva avuto le sue premesse nel processo di destalinizzazione avviato da Kruscev al XX congresso del Partito comunista dell’URSS e nei sommovimenti popolari polacchi che dovevano riportare al potere Gomulka, estromesso nel 1948 dalla segreteria del Partito comunista polacco (POUM) e condannato per “deviazionismo nazionalista”.
La lotta per la successione a Stalin (morto nel 1953) aveva portato ad una direzione collettiva del PCUS (Kruscev, Malenkov, Mikoian). Il primo segretario del PCUS, Kruscev, aveva quindi destituito Malenkov (sostituendolo con Bulganin) ma gli “stalinisti” - che si opponevano al “nuovo corso kruscioviano”, caratterizzato, prima del XX congresso, dal riavvicinamento al “traditore” Tito, dalla volontŕ di riabilitare un certo numero di vittime dello stalinismo (ancor prima della condanna dei crimini di Stalin) e dalla intenzione di introdurre metodi meno brutali nella lotta politica e nella gestione del potere in URSS e nei paesi “satelliti”, - erano evidentemente ancora un ostacolo per il capo emergente del comunismo.
Il “rapporto segreto” di Kruscev venne pronunciato di fronte al congresso del PCUS, nel febbra...