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2006,
Numero 7

Togliatti e i “revisionisti”

“Panni sporchi, pettegolezzi: così Giancarlo Pajetta ricorda che Togliatti commentò il Rapporto segreto sui crimini di Stalin che ebbe occasione di leggere a Mosca in anticipo direttamente in russo, prima della sua divulgazione. Togliatti perseverò in un successivo Comitato centrale a sostenere che “Stalin non si cancella dalla storia. Stalin è stato e rimane una grande figura di tutto il nostro movimento”. La riunione della Direzione senza Togliatti e la decisione di un “controrapporto” al PCI da affidare a Giorgio Amendola sui crimini denunciati da Kruscev”.
di Ugo Finetti

Descrivendo come il PCI visse nel 1956 il rapporto Krusciov su Stalin al XX Congresso Giancarlo Pajetta - che dal gennaio del ’55 era entrato con Amendola nella segreteria nazionale da cui era stato estromesso Secchia - ricorda: "Uno di coloro ai quali il documento piacque meno fu Togliatti". Quando Krusciov dopo essere stato rieletto segretario riconvoca a sorpresa i delegati in seduta notturna e a porte chiuse per leggerlo era la notte tra il 24 e il 25 febbraio. A Togliatti, al pari degli altri capi delle delegazioni dei "partiti fratelli", copia del testo viene consegnata in albergo e lasciata in visione fino all'alba, mentre due ufficiali piantonano la stanza.
All'indomani quando gli altri membri della delegazione del PCI - Scoccimarro, Bufalini e Cacciapuoti - gli chiedono lumi risponde: "Non c'è nulla. Panni sporchi, pettegolezzi". E al ritorno a Roma fa finta di niente.
"I delegati del partito - conferma ancora Antonio Giolitti, all'epoca deputato comunista - ci fecero una descrizione assolutamente idilliaca del XX Congresso. Non una parola sul ‘rapporto segreto' di Krusciov. Di quel rapporto, del resto, era al corrente il solo Togliatti, che si guardò bene dal p...