2007, Numero 1/2
Meno pensioni, più Welfare
di Daniele Capezzone
Gli ultimi dieci mesi si sono incaricati di aggiungere altri elementi al rosario di occasioni mancate, che dura -inclusa questa- da quattro legislature consecutive: dapprima, Romano Prodi e la sua chiusura di campagna elettorale presso il congresso della Cgil, con l’indimenticabile “Il vostro programma è il mio programma”; poi, un Dpef che molto seriamente imponeva di costruire la futura legge finanziaria non su nuove tasse ma su interventi strutturali sul lato della spesa (pensioni, sanità, pubblico impiego e finanza locale), e sappiamo tutti -invece- come sia andata a finire; più tardi, il memorandum con i sindacati sulle pensioni; e infine, il recente incontro di Caserta, che temo non sia esattamente destinato a passare alla storia come un evento epocale. Un sondaggio realizzato per i Volenterosi dalla SWG ci dice che il paese è pronto: per il 75% degli interpellati, la questione delle pensioni va affrontata e risolta con urgenza; e ben il 62% del campione (per l’esattezza: il 57% degli elettori di centrosinistra, il 69% di quelli di centrodestra, e il 58% dei non collocati) afferma che la maggiore aspettativa di vita, gli anni in più che la nostra società ha conquistato non debbano essere tutti dedicati alla pensione, ma divisi tra lavoro e pensione. Insomma, il paese ci sta, è disponibile ad un discorso serio e di verità, e attende solo un ceto politico capace di fare il proprio mestiere.
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