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2007,
Numero 3/4

C’è la democrazia in Russia? No, comanda il KGB

“In pochi anni, con un colpo di stato strisciante, gli ex uomini in divisa dei servizi segreti e delle forze armate hanno riempito le posizioni chiave dell'amministrazione centrale e locale, entrati in Parlamento, fino a trovarsi ai vertici delle imprese più importanti del Paese: Gazprom , Rosneft, Lukoil, Surgutneftegaz (gas e petrolio), Rosoboronexport, Almaz-Antei (Settore bellico) Areoflot, Ferrovie, grandi Banche. Il motto di Putin: “Non esistono ex agenti, o si è in servizio o si fa parte della riserva attiva”. E' in nome di questa “fratellanza” che gli ex KGB si sono aiutati l'un l'altro muovendosi in gruppo alla conquista del potere politico ed economico post-comunista russo sotto la guida del loro capo”
di Sandro Orlando

E’ il titolo sul primo numero di quest’anno dell'Europeo, storica testata periodica ed oggi bimestrale, del bellissimo servizio di Sandro Orlando sull'ascesa di Putin, e della cerchia dei militari a lui vicini, al vertice della politica e dell'economia russa. Un lavoro impegnativo e meticoloso che e’ necessario conoscere e tenere a memoria, perché può essere considerata la base di una storia del post-comunismo, il grande giallo del XXI secolo che non è ancora stato scritto. Cancellata nel 1999 dalla vicenda interna la inconcludente vecchia classe politica ex comunista, il potere è tornato così nelle mani di chi sempre lo ha saputo prendere e conservare. Con tutte le conseguenze prevedibili anche sul piano internazionale da parte di una ex Grande Potenza che vuole tornare ad essere tale.

Chi aveva ucciso Aleksandr Litvinenko? C'era l'ombra del Cremlino dietro la sua morte? Erano stati gli uomini dei servizi ad avvelenarlo con una dose di polonio radioattivo versata nel té, in un bar di Piccadilly? E quali erano le "rivelazioni devastanti" che questo ex agente del Kgb credeva di poter fare sulla vicenda Yukos? Poco prima di morire il tenente colonnello era volato a Tel Aviv per ...