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2007,
Numero 5/6

“Costruiamo le nostre case della libertà”

“Avrebbe oggi 90 anni John Kennedy e potrebbe assaporare il successo della sua “Nuova Frontiera” con l’allargamento della Democrazia all’Est europeo. Un importante tassello della sua strategia fu realizzato con il suo viaggio a Roma nel luglio del ’63 (di seguito il suo discorso al Quirinale) per rafforzare l’alleanza tra Italia e USA in seno alla NATO. A tal fine incontrò a lungo Pietro Nenni e, al termine del colloquio, auspicò la svolta di centro sinistra per isolare politicamente i comunisti con un più incisivo programma di riforme da parte di un governo sostenuto dal PSI. Da allora riformismo e atlantismo sono un binomio inscindibile per i veri progressisti”.
di J.F. Kennedy

Il saluto rivolto dal Presidente USA alla cena in suo onore offerta al Quirinale dal Presidente della Repubblica Italiana, Antonio Segni (1 luglio 1963)

Italia e Stati Uniti non sono mai stati alleati e partner così forti come lo sono oggi nella difesa della libertà. Soldati, marinai, piloti italiani ed americani sono impegnati fianco a fianco nel Continente. Gli uomini di Stato italiani hanno svolto un ruolo decisivo per la costruzione dell’unità europea e la partnership trans-atlantica. Diplomatici e militari italiani sono stati determinanti nel mantenere vitalità e garanzie delle Nazioni Unite. E nonostante l’inasprirsi dell’ostilità e dell’offensiva dell’Est comunista, l’Italia si è con fermezza mantenuta fedele ai principi della pace e della libertà.
Il mio paese crede nella pace. Noi crediamo che il mondo sia uno, che Est e Ovest possano imparare a vivere insieme sotto la legge, che la guerra non è inevitabile, che interrompere sul serio la corsa agli armamenti offra una sicurezza maggiore di quella offerta dalla sua infinita continuazione.
Ma simili progressi richiedono chiarezza e fermezza contro la minaccia lanciata da quanti si auto-definiscono nostri nemici. E con la m...