2007, Numero 5/6
Kennedy, Pietro Nenni e la svolta progressista. Il racconto di Schlesinger
“Assistente personale del giovane Presidente, storico e studioso dell’Europa, Arthur Schlesinger jr. fu in prima fila per dare corpo alla svolta di centro-sinistra. Incontrò già nel ’61 Nenni per due volte a casa di Tullia Zevi a cui era legato da profonda amicizia sin dagli anni ’30. Da ragazzo frequentò Gaetano Salvemini e su sollecitazione di Saragat e dei laburisti inglesi sostenne la nascita del centro sinistra nell’Amministrazione americana con l’avvallo dello stesso Kennedy”.
di Arthur Schlesinger jr.
Il mio interesse per le vicende italiane risale a molti anni fa. Nel 1929 mio padre, che allora era direttore della Facoltà di storia alla Harvard University, invitò Gaetano Salvemini a tenere un corso di lezioni per un semestre. Salvemini accettò, venne ad Harvard dove divenne un caro amico dei miei genitori e assiduo frequentatore della nostra casa durante la mia giovinezza. Egli fu sempre gentile con noi. Da Salvemini io ricevetti i primi rudimenti di politica italiana. Salvemini era un uomo meraviglioso, un figlio appassionato dell’Illuminismo, se ciò non è una contraddizione in termini, inflessibile nel suo disprezzo per le dottrine totalitarie del fascismo e del comunismo, intransigente nella sua devozione a “Giustizia e Libertà”. Quando tornò in Italia, dopo la guerra, io volevo fargli visita a Sorrento ed ascoltare le sue affascinanti riflessioni sul passato e sul futuro dell’Italia. Durante la guerra ero stato ufficiale dei servizi segreti e avevo avuto occasione di entrare in contatto con la Resistenza italiana. Come molti altri della intellighentia anglo-americana, io guardavo con speranza al Partito d’Azione negli anni post-bellici. Allorché questa speranza svanì, senti...
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