2007, Numero 7
L’ultima provocazione di Edwar Luttwak, “Dimenticare il M.O.”
“Secondo lo studioso, il Medio Oriente avrebbe perso rilevanza dalla fine della Guerra Fredda, sia come fonte energetica che come realtà militare. Ma il più grave errore, scrive sulla rivista inglese Prospect, è tentare di imporre il “way thinking” occidentale al mondo islamico, sia col dialogo che con la forza: scendere a patti – afferma – è semplicemente impossibile”.
di Fabio Lucchini
Culla della civiltà islamica, luogo di produzione e transito di buona parte delle risorse energetiche del pianeta e teatro di violenti e sanguinosi conflitti. Gli sviluppi della regione mediorientale sono rimasti per tutta la seconda parte del XX secolo al centro dell’agenda politica delle grandi potenze e degli organismi multilaterali e vengono tuttora percepiti come cruciali per la salute dell’economia globale e per la stabilità politica internazionale. In effetti, il Medio Oriente è stato caratterizzato da una conflittualità continua. La Prima Guerra Mondiale ha risvegliato la regione dal torpore indotto dal lungo dominio ottomano ed ha messo in moto una serie di dinamiche conflittuali che si sono trascinate fino ai giorni nostri. La scoperta del petrolio tra le due guerre e l’insorgere conclamato del conflitto arabo-israeliano hanno trasformato il Medio Oriente, finalmente decolonizzato nel secondo dopoguerra, in una polveriera. L’intrusione delle superpotenze all’epoca della Guerra Fredda non ha fatto altro che esacerbare le tensioni non solo tra Israele ed il mondo arabo, ma all’interno della stessa Umma (la comunità musulmana nel suo complesso) tra coloro che avevano ade...
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