2007, Numero 7
La pace in Irlanda. Un successo che segna Blair nella Storia
“Con Tony Blair la Gran Bretagna si è liberata da una visione faziosa e settaria sulla questione irlandese e si è posta come forza fautrice di convivenza. Il boom economico ha trasformato una nazione agricola ed arretrata, con un’economia stagnante, in uno tra gli Stati con il maggior tasso di crescita economica dell’Occidente. La ‘Tigre celtica’ è cresciuta a ritmi che non hanno nulla da invidiare alla Cina. Tutto questo grazie al governo Blair che ha posto fine ad una guerra civile che andava avanti dai tempi di Oliver Cromwell”.
di Francesco Accursio
Di fronte a particolari avvenimenti internazionali la tentazione di indulgere all’aggettivo “storico” è a volte quasi irresistibile. Ma l’uso di tale aggettivo è un esercizio spesso molto pericoloso. Troppe sono infatti le svolte “storiche” che col senno di poi hanno lasciato situazioni immutate se non aggravate. Basti pensare alla ventata terroristica abbattutasi su Israele negli anni immediatamente successivi alla famosa stretta di mano tra Rabin e Arafat, o alle condizioni di agibilità politica e al livello di democrazia presenti oggi in Russia dopo la storica caduta del Muro di Berlino. Tuttavia è innegabile che quello che sta avvenendo in Irlanda del Nord nel volgere di poche settimane non ha precedenti nel passato ed è destinato a cambiare, probabilmente per sempre, la vicenda di quella tragica e stupenda terra iniziando a sanare ferite ed ingiustizie che si trascinano da secoli. I due irriducibili nemici e capi indiscussi delle relative fazioni, dopo le elezioni, si sono seduti allo stesso tavolo, cosa che non era mai accaduta prima e hann0 accettato di dar vita a un governo di coalizione. Da una parte il reverendo Ian Paisley e dall’altra Jerry Adams; più che due leader pol...
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