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2007,
Numero 9/10/11

Bissolati pensò ad un grande Labour party anche in Italia

Dalla Prefazione alla biografia di Bissolati scritta da Ugoberto Alfassio Grimaldi e da Gherardo Bozzetti (Rizzoli-1983)
di Bettino Craxi

Ritengo che il proposito di U. Alfassio Grimaldi e di G. Bozzetti di offrire alla meditazione degli italiani, e in particolare dei socialisti, una ricerca sulla vita di Leonida Bissolati, sia molto apprezzabile. Perché, tra l’altro, rende giustizia nei confronti di un uomo la cui memoria, per ragioni forse inerenti a distorte valutazioni dei fatti, è stata finora confinata nel limbo.
Pur tenendo conto di precedenti ricerche di Ivanoe Bonomi (1929), di Raffaele Colapietra (1958), e anche degli Atti di un Convegno su Bissolati, organizzato dalla Federazione Nazionale Insegnanti Scuole Medie (1979), il testo di Grimaldi e Bozzetti è basato su di una ricostruzione originale del personaggio, attraverso documentazioni e testimonianze diligentemente verificate.
Ne viene fuori, mi pare, il ritratto di un uomo schietto, sereno, colto, democratico, laico, onesto, sprezzante del denaro, e degli onori, realistico, amico dei lavoratori e dei bisognosi, sostenitore dell’ansia di libertà dei popoli oppressi.
Un uomo che non confonde gli slanci ideali ed emozionali con i settarismi di tipo manicheo. Un uomo capace di scrivere e di parlare, così come di ascoltare e di meditare.
Bissolati è nato a C...