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2007,
Numero 12

Turati č estraneo all'anima di chi č stato Comunista

“Non č solo una questione di ritardo sui tempi”. Gli altri interventi nel prossimo numero.
di Stefania Craxi

Dobbiamo tutti un sincero ringraziamento all’illustre professore Spencer Di Scala per questo bel libro che restituisce la figura di Filippo Turati alia sua grandezza di padre del socialismo e pioniere della democrazia in Italia.
Dobbiamo ringraziarlo soprattutto per aver tolto il fondatore del partito socialista, il teorico del riformismo dall'oblio, la dimenticanza, l’incuria in cui la faziositŕ della cultura italiana, egemonizzata per mezzo secolo dall’ideologia comunista, ha trattato questo strenuo lottatore della causa dei deboli con una pervicacia che dura tuttora.
Di Scala difende Turati a spada tratta. Difende la sua ideologia, la sua azione pratica. Lo difende dall'oblio ma anche dalla calunnia. Cita “Turatiana”, la vergognosa epigrafe vergata da Togliatti alia morte di Turati, avvenuta a Parigi, nel 1932, in casa non sua, ospite di Bruno Buozzi: “... nella persona e nella attivitŕ di Turati si sommarono e toccarono in una espressione completa tutti gli elementi negativi, tutte le tare, tutti i difetti che sin dalle origini viziarono e corruppero il movimento socialista italiano, che lo fecero deviare dagli obiettivi rivoluzionari del movimento operaio, che lo condannarono ...