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2008,
Numero 1/2

LE LETTERE DAL PATIBOLO DI ALDO MORO



Le Br consentirono al loro prigioniero di scrivere diverse lettere alla famiglia, ai collaboratori, ai leaders della Dc e di altri partiti, a uomini di Governo.
Durante il rapimento vennero recapitate 24 di queste lettere; altre 15 furono ritrovate il 1° ottobre 1978 in un covo delle Br in via Montenevoso a Milano. Alcuni dei destinatari affermarono di non esserne mai venuti in possesso.
In quelle lettere Moro ci ha lasciato un frammento della sua vita. Poco importa se hanno dovuto fare la spola da un controllore ideologico a un censuratore di messaggi velati. Missiva dopo missiva viene dipinto il ritratto più vero e completo di quest'uomo.
In lui il politico prende subito coscienza della situazione: "... Siamo tutti noi del gruppo dirigente che siamo chiamati in causa ed è il nostro operato collettivo che è sotto accusa e di cui devo rispondere...". Prospetta subito e chiaramente la soluzione: "... lo scambio di prigionieri politici come avviene in stato di guerra ...".
E, davanti al muro della fermezza che viene eretto in nome della ragion di Stato, rimane indignato: "... Di questi problemi terribili ed angosciosi non credo vi possiate liberare, anche di fronte alla storia, con la facilità e l'indifferenza, con il cinismo che avete manifestato sinora...".
Tenta di spiegare e convincere i partiti e i loro esponenti della scarsa validità di questo astratto principio di legalità di fronte allo stato di Necessità: "... Da che cosa si può dedurre che lo Stato va in rovina se, una volta tanto, un innocente sopravvive e, in compenso, altra persona va, invece che in prigione, in esilio?...".
Ogni suo sforzo rimbalza sull'ostacolo della fermezza senza scalfirlo: capirebbe "un atteggiamento duro del Pci". Ma Zaccagnini? "Come fa a stare tranquillo al suo posto? E Cossiga non ha saputo immaginare nessuna difesa? Con queste tesi si avvalla il peggior vigore comunista, e si è al servizio dell'unicità del comunismo...".
L'unico reale tentativo di trovare una soluzione positiva alla tragica situazione viene fatto dal Psi. Moro, indirizzandosi al segretario di tale partito, scrive: "... Guai, caro Craxi, se la tua iniziativa fallisse...". "... Ogni ora che passa potrebbe renderla vana ed allora io ti scongiuro di fare in ogni sede opportuna tutto il possibile sull'unica direzione giusta che non è quella delle declamazioni...".
Quando i mass-media fanno giungere all'opinione pubblica la lettere di Moro con i suoi messaggi di aiuto e di speranza, incomincia a essere troppo scomodo e si attacca la sua lucidità ritraendolo come una vittima facilmente manipolabile. Ma lui risponde: " E' vero, io sono un prigioniero e non sono in uno stato d'animo lieto. Ma non ho subito nessuna coercizione, non sono drogato, scrivo col mio stile pur brutto che sia, ho la mia solita calligrafia. Ma sono, si dice, un altro e non merito di essere preso sul serio.".
Ma la fine si avvicina e Moro con la sua sensibilità capisce che non gli viene concessa la Grazia: "... Chiedo che ai miei funerali non partecipino né autorità dello Stato né uomini di partito. Chiedo di essere seguito dai pochi che mi hanno veramente voluto bene e sono degni perciò di accompagnarmi con la loro preghiera e con il loro amore..." . "... Vorrei capire, con i miei occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo".

INDICE DELLE LETTERE
Lettera n. 01 al dr. Nicola Rana
Lettera n. 02 all'on. Francesco Cossiga
Lettera n. 03 alla Moglie
Lettera n. 04 all'on. Benigno Zaccagnini
Lettera n. 05 in risposta ad una smentita del sen.Paolo Taviani
Lettera n. 06 all'on. Benigno Zaccagnini
Lettera n. 07 a don Antonio Mennini
Lettera n. 08 all'on. Flaminio Piccoli
Lettera n. 09 all'on. Renato Dell'Andro
Lettera n. 10 all'on. Erminio Pennacchini
Lettera n. 11 all'on. Giulio Andreotti
Lettera n. 12 all'on. Bettino Craxi
Lettera n. 13 al dr. Tullio Ancora
Lettera n. 14 all'on. Riccardo Misasi
Lettera n. 15 all'on. Benigno Zaccagnini
Lettera n. 16 all'on. Benigno Zaccagnini
Lettera n. 17 all'on. Benigno Zaccagnini
Lettera n. 18 a don Antonio Mennini
Lettera n. 19 all'on. Flaminio Piccoli
Lettera n. 20 all'on. Francesco Cossiga
Lettera n. 21 alla Moglie
Lettera n. 22 al vice direttore dell'Osservatore Romano
Lettera n. 23 a Corrado Guerzoni
Lettera n. 24 al Partito della Democrazia Cristiana
Lettera n. 24b al Partito della Democrazia Cristiana
Lettera n. 25 seconda lettera al Partito della Democrazia Cristiana
Lettera n. 26 all'on. Giovanni Leone
Lettera n. 27 al Papa Paolo VI
Lettera n. 28 al sen. Amintore Fanfani
Lettera n. 29 all'on. Pietro Ingrao
Lettera n. 30 ai presidenti delle Camere
Lettera n. 31 all'avv. Giuseppe Manzari, presidente di Sezione del Consiglio di Stato
Lettera n. 32 all'ambasciatore Franco Malfatti, segretario generale delle Farnesina
Lettera n. 33 all'ambasciatore Luigi Cottafavi
Lettera n. 34 a Kurt Waldheim
Lettera n. 35 alla Moglie
Lettera n. 36 al dr. Nicola Rana
Lettera n. 37 al dr. Sereno Freato
Lettera n. 38 alla Moglie