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2008,
Numero 1/2

I COMUNICATI "NUMERO 1" E "NUMERO 2" DELLE BR

Su questi comunicati è stata condotto uno studio filologico dal diplomatico dott. Renzo Rota, già ministro plenipotenziario presso la sede di Mosca dal 1965 al 1972 e consegnato alla Commissione Moro (vedi articolo successivo)

Le Br avevano come obiettivo delle loro azioni lo scatenamento della guerra civile con il sostegno delle masse popolari. Per questo motivo curavano molto la propaganda e la diffusione dei loro programmi di intervento.
I documenti delle Br sono essenzialmente di tre tipi. Le risoluzioni strategiche sono approvate dalla direzione strategica. Sono i più corposi e contengono un'analisi politico-economica  con i relativi obiettivi da attaccare. Le rivendicazioni sono fatte circolare dopo ogni attentato e tramite loro vengono spiegate le motivazioni, si chiarisce come si procede verso l'attuazione delle linee generali dell'organizzazione.
I comunicati vengono emessi nel corso delle operazioni di una certa durata (come i sequestri): informano sulla conduzione dell'attentato e, aproffittando dell'attenzione che i media dedicano, propagandano messaggi di carattere generale.
Durante il rapimento di Moro le Br emisero nove comunicati: il primo rivendicava il sequestro e l'ultimo ne annunciava l'esecuzione.
Sono stati raccolti in modo da proporre un quadro il più possibile completo sull'ideologia che guidava le azioni delle Brigate Rosse.
In uno studio filologico redatto spontaneamente dal diplomatico Renzo Rota si sostiene senza mezzi termini che i primi due comunicati sono stati scritti e tradotti in italiano da un russo probabilmente appartenente al Kgb.