2008, Numero 1/2
IL DISSENSO CONTINUA
A trent'anni dalla Biennale del Dissenso di Venezia un convegno della Fondazione Craxi ripropone l'attualità dell'impegno per la difesa e la promozione dei diritti umani nel mondo
di Carlo Ripa Di Meana
Trenta anni fa, il 15 novembre 1977, più o meno a quest’ora, Pierre Carniti arrivò alla sede della Biennale di Venezia, a Ca’ Giustinian. Era in corso uno sciopero nazionale delle tre confederazioni sindacali per la mattinata, che però a Venezia era stato esteso a tutto il giorno. Era la data prevista per l’inaugurazione della Biennale del Dissenso. Pierre Carniti disse: «Vi porto la nostra solidarietà». Quattro ore dopo, nella Sala degli Specchi, nell’Ala Napoleonica del Museo Correr a Piazza San Marco, mi alzai per aprire i lavori della Biennale del Dissenso che si sarebbe conclusa un mese dopo, la sera del 15 dicembre, al Teatro Malibran. Anche se i vaporetti non erano usciti dai bacini già dalla sera prima vi era una gran folla: decine di persone sedute al lunghissimo tavolo dei relatori, e alcune centinaia di donne e uomini di tutte le età, in piedi, in assoluto silenzio. Dissi: «Saluto gli artisti e gli intellettuali che hanno dovuto lasciare il loro paese e prendere il difficile cammino dell’esilio. La Biennale di Venezia è fiera di accogliere questi esuli, e la cultura che essi rappresentano. Gli esuli, e coloro che, rimasti in patria senza poter partecipare a questi lavo...
| |