2008, Numero 4
ITALIA - Quale PD?
Ritrovare le proprie radici culturali
di David Bidussa
Nella discussione sulla sconfitta del Pd tutti sono concordi su un punto: il risultato elettorale è figlio di un’assenza di radicamento e di un ceto politico che non viene premiato perché non ha rapporti col territorio, perché “delocalizzato” In altre parole il Pd è un partito virtuale, privo di sistemi di relazione, fuori registro rispetto alle domande e alle sollecitazioni che vengono dalla società reale. I dati lo dimostrano a sufficienza . Quello attuale è un caso in cui i numeri hanno una forza di argomentazione come non mai. Ma sbaglieremmo a fermarci ai numeri. In quel dato c’è un problema di flussi. Da questo punto di vista c’è un capitolo della discussione che nessuno oggi sta aprendo. Il pd ha perso il voto operaio. Ma non lo ha perso lungo la pedemontana lombarda (li l’aveva già perduti anni fa) o dentro le valli classiche in cui la Lega è tradizionalmente radicata o a Mirafiori (lì ricordo che nel 1994 fu An a prendere il deputato. Il Pds no: il candidato era Piero Fassino). Il voto operaio è stato perduto a Marghera, nelle periferie operaie. Ed è stato perduto perché quando si parla di sindacato, forse si parla di iscritti, ma non si parla di votanti. Si parla di sogge...
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