2008, Numero 7
Tutto dipende dalla nuova presidenza USA
La sindrome di J. Carter e dell’accerchiamento
di Critica Sociale
Lo straordinario “roadshow” del senatore Barack Obama all’estero č certamente servito a conquistare la sinistra europea, specie quella giovanile, ma non ha risolto in patria l’enigma sull’affidabilitŕ presidenziale dell’aspirante democratico alla Casa Bianca. Obama resta infatti un personaggio singolare nella politica “reale”, non quella sognata, degli Usa. In parte “preacher” protestante alla maniera dei battisti del Sud; in parte consumato attore e regista della sua campagna; in parte (preponderante, al di lŕ delle apparenze) politico di mestiere sufficientemente calcolatore per contraddirsi con disinvoltura se utile. Questo ritratto, diffuso fra analisti europei non di destra (vedasi l’Economist britannico del 19.7.2008), nulla toglie all’intelligenza e alle fomidabili doti organizzative nonché alla capacitŕ di affascinare le folle mostrata dal candidato. Ma nega validitŕ ai paragoni degli ultimi giorni sui media, in un clima di euforia, fra il senatore di Chicago e John Kennedy o Ronald Reagan di fronte al Muro della vergogna a Berlino. Al posto della retorica, bisognerebbe ritornare alle analisi oggettive delle situazioni in cui si trovano ora gli Usa per distinguere, nelle...
| |