2008, Numero 8/9
Pci, contro Turati e Craxi le stesse aggressioni
Rifare l'Italia - La persecuzione del riformismo
di Carlo Tognoli
Quello che sorprende ancora oggi di Turati è la modernità delle sue impostazioni, delle sue valutazioni e dei suoi comportamenti. “Rifare l’Italia” ne è uno splendido esempio come viene ben sottolineato nella riedizione commentata da Aldo Ricci così come venne messo in rilievo nel saggio di Carlo Lacaita di qualche anno fa ripubblicato sul numero della Critica Sociale dedicato a Turati e Bissolati. Qualcuno ha voluto vedere in questo discorso addirittura una anticipazione della programmazione degli anni ’60, una politica economica di convivenza tra l’economia privata e lo Stato, il coordinamento dello Stato come citava prima Ricci. Una linea che auspicava un’alleanza tra il proletariato e la borghesia produttiva per rafforzare la democrazia e l’economia nazionale in vista dello sbocco (per Turati) verso una società socialista democratica. Certo Turati non era liberista ma era socialista, anche se il suo marxismo era positivista, pratico, etico e critico, mai settario, più vicino nella sostanza a Bernstein che al suo amico Kautzky anche se i veri interpreti di Bernstein in Italia sono stati Bonomi e Bissolati. Soprattutto Turati fu un capo politico, però per modificare la realtà, pe...
| |