Attualizzare il pensiero di Turati è relativamente difficile, forse perché è stato non un teorico,ma piuttosto un leader politico. Un uomo che aveva fiducia nelle regole democratiche e rileggendo “Rifare l’Italia”, rileggendo i suoi scritti, i suoi interventi, ci si può immedesimare e dire:”Tento di capire come avrebbe potuto trasferire quell’intervento d’allora nel Parlamento di oggi, vivendo i problemi che stiamo vivendo ogni giorno”.
Accenno solo a tre o quattro questioni dell’intervento di Turati con alcune sue riflessioni. Il tema della pubblica amministrazione: parla di “elefantiasi burocratica”, auspica una pubblica amministrazione meritocratica che deve guardare al cittadini. Tema di oggi, ne discutiamo in Parlamento regolarmente. I temi della giustizia: qui li affronta ma da giovane professionista avvocato parlava di “drago giudiziario”, aveva diffidenza verso la burocrazia della Magistratura. Le questioni legate agli scioperi selvaggi e quindi critico verso i dirigenti massimalisti, in particolare del sindacato ferrovieri che andavano a penalizzare i cittadini più deboli. E poi i temi dell’economia, la sua apertura al capitalismo fondato sull’etica morale insieme al gradu...