2008, Numero 12
Dubcek e la Primavera. La prima crepa nel Muro
Intervento al convegno della Fondazione Camera dei Deputati
di Miroslav Ciz
Ricordare la Primavera di Praga č ricordare Alexander Dubcek che di quella primavera č stato il credo e la speranza. Voleva riforme condivise dal popolo secondo un modello di socialismo dal volto umano che rifiutava il neo stalinismo. La primavera del 1968 avrebbe dovuto essere la chiave per questa trasformazione. Nel 1988, all’Universitŕ di Bologna, in occasione del conferimento della laurea honoris causa, Alexander Dubcek ricordo’ che “il filosofo Francesco d’Assisi diceva ‘Dio dammi il coraggio di sopportare le cose che non posso cambiare, dammi il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare e inanzitutto dammi la saggezza per distinguere queste due cose’”. Alexander Dubcek voleva cambiare il processo socio-politico, voleva riabilitare la persona. Capiva la gente e la indirizzava verso un nuovo modello di socialismo dal volto umano. Non faceva nulla per interesse personale. Credeva nelle cose giuste. Sapeva distinguere il bene dal male nella politica e nella societŕ. Non era incline all’utopia e cercava di realizzare obiettivi umanitari perseguibili anche se, diceva “nella cosa buona bisogna trasferire magari anche i cieli”. Alexander Dubcek credeva nei cambiamenti. Con lui ...
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